giovedì 26 ottobre 2006

ACCIAIO PURO

Vi regalo un breve scritto di Henry Miller da Primavera nera.
"E ora prendo commiato da voi e dalla vostra sacra cittadella. Me ne vado a sedermi sulla cima di montagna, ad aspettare altri 10.000 anni che vi facciate largo verso la luce. Vorrei solo che per questa sera attenuaste la luce, abbassaste gli altoparlanti. Stasera vorrei meditare un pò in pace e tranquillità.Per un pò vorrei dimenticare che v'accalcate intorno al vostro favo da quattro soldi.
Domani potrete completare la distruzzione del vostro mondo. Domani potrete cantare in paradiso sopra le rovine fumanti delle vostre città terrene. Stasera però vorrei pensare a un uomo, a un individuo solo, a un uomo senza nè paese nè nome, un uomo che io rispetto e che non ha asoolutamente niente in comune con voi: ME STESSO. Stasera vorrò meditare su ciò che io sono"


martedì 24 ottobre 2006

Incazzati e basta


Mi alzo al mattino e mi viene voglia di urlare, incazzato con tutti e con tutto quello che mi circonda (riprendo fiato) ma cosa mi rappresenta quella faccia bollita di prodi e quel nano straricco del berlusca se non lo stato di uno scontro tra micro titani che così bene ci rappresentano? ma cosa immaginavate voi teste di cazzo disperse nel nulla con il vostro votuncolo fetido, cambiare forse qualcosa nella vostra vita noiosa ed insulsa.Giriamo come tanti panda castrati attratti da vetrine che ci fanno vedere oggetti fatti tutti dalla stessa fabbrica e con logo diverso, diciamo:oh che bello! quando ci sono i saldi me lo compero. e continuiamo a girare come tanti topi da laboratorio lobotomizzati, infastiditi dallo zingaro o dal tossico di turno che tirano vanti chiedendo l'elemosina e pensando :speriamo non mi capiti mai.che palle che siete, che siamo nani del vivere. elemosinieri di nessuna speranza. grigio, tutto grigio con cravatta regimental per dare un pò di colore.stiamo coltivando un futuro fatto di niente, abbiamo perso anche la possibilità di pensare ad un mondo da costruire. e con chi poi. con quelli che ti prendono per il culo tutti i santi giorni? e tu sei lì dentro la tua auto del cazzo, che pensi alla rata del mutuo mandando a cagare quello stronzo che cerca di vivere pulendoti quel vetro di merda, pensi a tua moglie e a come era bella, a tuo figlio e a quanto ti rompe le palle. hai solo voglia di scioglierti in questa giornata autunnale dietro ai tuoi ricordi di ragazzo. staccare un'attimo la spina e nuotare in mezzo ad un mare incontaminato e senza sacchetti della spazzatura. e invece no ti tengono per il collo attaccato ai tuoi pensieri vuoti ed allo stress che ti sale dalle budella. cazzo che voglia di urlare e poi.... prodi ed il berlusca e ritorni lo stronzo di sempre.

venerdì 20 ottobre 2006

Volare

Ho ricevuto una mail che vi metto qui, in questo spazio dell'universo virtuale, che mi ha dato qualche brivido.
Leggetela.
cara carletta
sono contenta di avere tue notizie
non ho cambiato idea riguardo alla mia missione qui a kabul anch se ci sono
giorni in cui mi sento sfinita e sfiduciata: qunado sono arrivata
l'anestesista che c'era prima di me mi ha dato in mano la rianimazione di
sei letti dicendomi poche cose e lasciandomi per un mese una specializzanda
di monza che ovviamente ha fatto di tutto per mettermi in difficoltà ora
sono sola da tre settimane ed incomincio a carburare ma purtroppo sono
sempre in call con questa maledetta radio e il venerdì per me non è mai
festa! qui siamo in undici tra medici e infermieri internazionali il
personale è locale ci sono anche medici afgani l'ospedale è molto ben
organizzato : è un vecchio asili dove sono morti i bambini colpiti da un
rocket è formato da piccoli edifici attraversati da vialetti in mezzo a
giardini è molto curato e pulito anche se la città è poloverosa e piena di
traffico assurdo la nostra casa è di fronte è un bell'edificio con giardino
ed abbiamo camere singole la mia è nella dependence e dà sul giardino: è
piccola ma accogliente i servizi sono in comune ma discrete le docce
abbiamo anche una sauna ed una piccola palestra il lavoro è faticosissimo ed
io non ho più ventanni ma qui vedo più traumi in un giorno che a torino in
un anno arriva di tutto: mine injury (bambini e adulti) traumi della strada,
fall from hight = bambini che cadono dai tetti, bullet injury, knif injury :
qui si sparano e si accoltellano tutti i giorni e in più quando ci sono i
suicide bomber arrivano venti feriti da scoppio dilaniati tutti insieme=
mass casuality io sono impegnata sia in pronto che in ICU dove ricovero i
traumi bimbi ed adulti e in più due sale operatorie dove ci sono i tecnici
di anestesia che sono fortunatamente bravi ed autonomi ma quando ci sono i
grandi sanguinanti i chirurghi mi chioamano come vedi non c'e mai pace e
spesso non c'è tempo per pensare alle motivazioni che mi hanno spinto qui il
lato positivo è che sono costretta a parlare sempre inglese ed ora va meglio
anche per radio, riesco a capire quasi tutto anche quando parlano le
infermiere inglesi o neozelandesi muoiono tanti bambini ma quando riesco a
tirarne fuori qualcuno dopo giorni di rianimazione sono felice e dimentico
la stanchezza che è tanta ti assicuro! all'inizio mi sembrava di non
riuscire a fare bene il mio lavoro e mi sentivo giudicata ogni volta che mi
moriva un paziente ora i rapporti con i chirurghi sono migliorati c'era
anche un'ortopedico donna americana della mia età era bravissima e lavorava
come un mulo cioè come me ma ora è ripartita e purtroppo ne arriverà uno
italiano qui non si può uscire a fare schopping e certo la mia amica
patrizia non si troverebbe bene! sono stata due giorni in Panshir circa un
mese fa quando c'era ancora l'altra anestesita là c'è un nostro ospedale
come nel sud a lascargha è stata una bella esperienza vedere un pò di
afganistan e le montagne della valle ora sono quasi le undici e crollo dal
sonno devo dormire un pò perchè di notte mi chiamano sempre o in pronto o in
ICU domani è venerdì spero di riuscire a riposare forse devo andare a
prendere dei pazienti ustionati all'aeroporto così vedo un pò di città
questa è la mia vita qui a kabul salutami il futuro campione e tuo marito un
bacio a tutti a risentirci presto


giovedì 19 ottobre 2006

ma che cazzo....


ma che cazzo di finanziaria.....è?????

Il passato ed il presente

Quando si diventa vecchi si può scegliere di essere saggi o stronzi. Io penso che quel signore che risponde al nome di Pansa (un nome un programma) ha scelto la seconda opzione.
Rimestola nella memoria storica di un'epoca della quale ci vuole raccontare gli orrori di quelli che si sono messi sul piedistallo (dice lui). Che scoperta! Mio padre mi racconta di quando, da ragazzino, i fascisti gli dettero i libri di scuola per "miseria accertata".Mi dice del giorno che ha visto partire suo padre per l'Africa e di quando lo ha visto ritornare nel 47 dopo 10 anni. Mi narra della miseria e della fame, di come si dividevano il pane e la polenta tra 6 fratelli. Mi porta ogni volta al cimitero di Sulmona, su un muro ci sono ancora i segni delle pallottole dei fascisti ed i nomi dei fucilati, cita i loro nomi uno ad uno e di ognuno ricorda un particolare . Scuote la testa e mi legge la data di nascista e quella della morte.Mi scimmiotta la camminata del federale, ricorda i suoi stivali neri e gli sale, ancora oggi, dalle viscere un odio terribile. Mi confessa che lo avrebbe volentieri "ammazzato con le sue mani".Mi confida che prese solo dei calci nel culo alla fine della guerra. Ricorda i morti, tanti morti, causati dai bombardamenti. Di quel marinaio fuggito l'otto di settembre e trovatosi lì, un giorno, della raffica di mitragliatrice che lo colse mentre scappava da una latrina.Mi racconta un sacco di episodi. Il mio vecchio. Dei morti di Pietranseri e di quelli che non sono più tornati dalla Russia.
Degli Alpini ridotti a straccioni, degli inglesi che fuggirono sulle montagne dal campo di concentramento, degli 88 dei tedeschi e del loro bombardamento.
Poi arriva Pansa e ci vuole far riflettere. Dimentica le viscere, Pansa. Quella massa di budella che ti ribolle dopo avere passato anni sotto un tallone. Vorrebbe, forse, una storia diversa. Di gente allegra e soddisfatta, ridanciana e dimentica dell'orrore subito. Vorrebbe riscrivere la Storia, il Pansa.
Forse un piazzale Loreto senza il dramma di quei partigiani lasciati lì, sull'asfalto.Forse un Benito di fronte ad una giuria di fini giuristi.
Noi apparteniamo ad un'altra generazione. Ed in questa alcuni di noi non hanno voglia di farsi raccontare storie orribili di morti innocenti e di orrori e di rappresaglie, non perchè non abbiamo pietà dei morti ma perchè sappiamo che ogni storia di quel tipo ha bisogno di quella fine. Non confondiamo il momento del furore di colore che furono vittime, la loro disperata e liberatoria reazione con l'accanimento di quelli che iniziarono la carneficina e resero gli uomini lupi. Lasciamo a chi ci ha vissuto il diritto a fare i conti con le proprie viscere ed i propri ricordi. Senza pentimenti ipocriti e nella coscienza che quel solco esiste ancora. Divide e può in ogni momento chiederci da che parte vogliamo stare.
W la resistenza.