martedì 19 febbraio 2008

Giganti della patria

Tra tutti i nanogiganti della repubblichetta si distingue tal Michele Vietti (UDC) che, a proposito di candidati candidabili, dice" Non ci si può fermare all'automatismo della condanna, passata in giudicato o meno.Deve essere il partito ad applicare un proprio codice deontologico...." e chiude maestoso declamando" Spesso si può far peggio candidando qualcuno senza "nei" (la mafia, nota di chi scrive)ma privo del patrimonio necessario per fare politica".
Probabilmente si riferisce al "patrimonio" di Cuffaro.

Questo è uno di quelli che chiedono credito. Insieme al centro "mite" e moderato, alla destra che vuole la castrazione chimica, ai riformisti che tra i gioielli di famiglia mettono il volto bruciacchiato di un operaio che, siamo sicuri, si sentirà a suo agio tra figli di gioiellieri, banchieri,imprenditori e ladri vari.

Rimane un miscuglio di sinistri radicali che faranno una finta opposizione in parlamento.Con le coscienze libere e la faccia da culo di riprendere le bandiere contro la guerra ed il precariato.
Siccome andranno a colazione insieme, a prescindere, togliamogli l'acqua. Non votateli.

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