giovedì 15 febbraio 2007

A chi serve?


Vorrei chiedere a chi pensa oggi di progettare una rivoluzione se crede di coinvolgere in questo la gente.
Vorrei chiedergli se credono di passare inosservati mentre pianificano azioni esemplari.
Se sono così ingenui nel non rendersi conto che così sarà più semplice disgregare ed indebolire chi prova ad opporsi al pensiero unico.
Non ci sono camionette piene di poliziotti che sorvegliano le strade.Oggi basta una cimice o un microfono un pò potente per sapere cosa dici.
Insieme a quello c'é tanta stampa e tanta televisione.
E allora? pensano forse di farci diventare membri di un club di clandestini con pochi iscritti?
Abbiamo già pagato un conto.Ed é stato molto salato.
Vogliamo tornare a lottare e a far valere il modo diverso in cui concepiamo il modo di stare su questo mondo. Le relazioni tra le persone e tra le classi sociali.
Per poterlo fare abbiamo bisogno della luce del sole. Della piazza vera e non solo di quella virtuale.Di un linguaggio semplice che le persone capiscano. Di piccoli obiettivi raggiungibili per grandi orizzonti.
Se torniamo nelle cantine non ne usciremo più per un paio di generazioni.
Mi spiace compagni non vi dirò come un tempo che sbagliate. Vi dirò soltanto che siete coglioni e complici di chi, dal pulpito, agita il suo ditino pronto a riprendere il manganello.

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