mercoledì 18 giugno 2008

Robin Hood


Il compagno Tremonti usa un linguaggio, e scrive libri,che sono parte di quella cultura nazionale popolare tanto cara ai fascisti.
Un linguaggio che strizza l'occhio agli sfigati, che alza cortine fumogene e che, nella sostanza, è una presa per il culo per gente che ha voglia di sentirsi rassicurata, che è perennemente alla ricerca di un bersaglio su cui scaricare le tensioni e le frustrazioni quotidiane.
Ci dice che la sua Robin Hood tax è una tassa bellissima perché mette le mani nelle tasche di petrolieri e banche.
Non ho idea se questa, che è una misura che in qualche modo discrimina tra "capitalisti", passerà o se non farà la fine di quello che provò a fare Prodi negando, alle banche, la possibilità di godere dei tagli all'Irap.Cosa che non fu possibile.
Rimane la "forza" del messaggio.
E rimane l'imbarazzo di "certi" riformisti, gli stessi che si scandalizzarono a proposito dei manifesti di rifondazione sul far pagare i ricchi.
Nella sostanza c'è il fatto che se guadagnano tanto, quelle società, è perché aumentano i ricavi in modo spropositato rispetto ad i costi che devono sopportare per stare dietro a tanto ben di dio.
E' una rendita e chi gliela garantisce siamo noi.
Pagheranno più tasse con i soldi tolti, in ogni caso, dalle nostre tasche e che non ci ritorneranno mai.
Intanto, per gradire, si preparano a farti lavorare di più per darti quello che non ti daranno con i contratti. Una sorte di ritorno al futuro dell'800.
A pagarti di meno se abiti al Sud ma non di più se abiti al Nord, come negli anni 50.Come se la fatica fosse diversa.
A farti abituare all'idea del posto di blocco fatto da militari.
A darti un calcio nel culo se sei un barbone ed a metterti in galera se clandestino, ma non a processarti se picchi chi protesta, perché sei uno sbirro, o fai impoverire qualche migliaio di risparmiatori vendendogli carta straccia.
A controllarti sempre, ma non a tollerare che quello che fanno ed il modo in cui si parlano tra amici degli amici compaia sui giornali.
E quello parla di Robin Hood.

Questi sono pericolosi e c'è qualcuno che ci vuole ancora parlare assieme.
A me non scandalizzano le cose che fanno e che faranno, la strada l'ha spianata quel genio dell'ex sindaco di Roma.
Queste sono esattamente le cose che fa la destra quando governa.Peccato che piacciano tanto anche alla "sinistra" liberal e riformista.
Quello che scandalizza è il torpore di questa gente.La catalessi, la mancanza di idee e la passività alla quale sembra vogliano condannarci.
Quanto ci vorrà ancora e quanti cazzotti alle coscienze sarete disposti a sopportare cari riformisti del cazzo?
Siamo in piena emergenza democratica e fate finta di niente dalle parti del palazzo. Magari perché al fondo pensate che sia giusto così.O no?

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8 commenti:

  • La tassa di Tremonti ancora non si è capito cos'è. Mi risulta che, per quanto fa riferimento ai petroli, non si sa se sarà un'imposta sui profitti o un aumento dell'IVA; e per quanto riguarda le banche, non si è proprio capito cosa vuol fare.
    Parliamo allora dei petroli. Tu dici:
    "Pagheranno più tasse con i soldi tolti, in ogni caso, dalle nostre tasche e che non ci ritorneranno mai." Benone. Sappiamo tutti quanti che la possibilità che chi è formalmente inciso da una tassa ha di traslare su altri soggetti la medesima dipende da un sacco di cose, principalmente dalla elasticità di domanda e offerta e dal tipo di tassa (poi ci sarebbe anche il modo in cui lo Stato spende i soldi che ricava dalle tasse, ma questo lo vediamo dopo).
    Ora, se Tremonti vuol fare un aumento dell'IVA non ci dovrebbe essere questione: le compagnie petrolifere traslano l'imposta sui consumatori e tutto si riduce a un (ennesimo) aumento dei prezzi. Se invece vuole tassare i profitti, l'effetto in termini di traslazione mi sembra che sia molto più incerto e può darsi che effettivamente a pagare in ultima analisi siano proprio le compagnie (ma forse no). D'altronde quando la SA sosteneva le imposte sulle rendite finanziarie faceva proprio un ragionamento di questo tipo, quindi mi sembrerebbe incongruo criticare Tremonti solo perché si chiama Tremonti, nevvero.
    Supponiamo comunque per semplicità che anche in quest'ultimo caso (=tassa sui profitti) l'imposta venga traslata e quindi aumentino i prezzi. In tutti i casi, la tua conclusione ("Pagheranno più tasse con i soldi tolti, in ogni caso, dalle nostre tasche e che non ci ritorneranno mai") è sbagliata. Infatti si tratta di sapere, comunque. come l'introito dell'imposta verrà speso. Se viene speso per fornire altri o migliori servizi sociali, aumentare gli stipendi degli insegnanti, sostenere i redditi più bassi o qualunque altra cosa, i soldi nelle tasche rientrano eccome.
    Ora mi puoi dire che la cosa è improbabile perché Berlusconi e Tremonti ecc. ecc., ma questo non è un argomento probante, no.

    18 giugno 2008 alle ore 11:26

  • Su Tremonti ho detto la mia qualche mese fa ed ho usato le stesse tue parole. Il punto è che se un provvedimento del genere fa presa, benchè sia sostanzialmente inutile, è perchè non c'è più nessuno che lancia questo tipo di messaggio a sinistra. Parlo anche della sinistra riformista, quella che un tempo si voleva socialdemocratica, quella che storicamente aveva il compito di redistribuire in un momento di sviluppo. Qualche giorno fa sento Fioroni che parla della scuola, rivendicando il fatto che il 46% degli studenti italiani è stato bocciato o rimandato quest anno. Per lui è un'evoluzione in senso meritocratico. Poi ha parlato la Gelmini e ha detto che secondo lei invece è un'assurdità, è il sintomo che qualcosa nella scuola non va. Ovviamente la Gelmini si svela quando fa l'elogio della riforma Moratti, ma la stortura è evidente.

    18 giugno 2008 alle ore 11:45

  • KK,
    intanto se parla di tasse (sui profitti) da far pagare a quella gente adesso o fa un prelievo straordinario( e non capisco e non so come possa) o rimanda tutto al prossimo anno.
    In ogni caso, se il prelievo lo fa adesso quei soldi "extra" che le compagnie hanno guadagnato dall'andamento dei prezzi del petrolio (su questo ho l'impressione che l'elasticità domanda e dell'offerta siano concetto da rivedere mettendoci dentro altre variabili, tanto che ci sono tre diverse teorie sull'argomento) ce li hanno già tolti dalle tasche.
    Avessero intenzione di farli rientrare migliorando i servizi o dando più soldi non farebbero il resto degli interventi (tipo tagli sulla p.a., meno soldi agli enti locali etc.), nevvero? A già, quella è efficienza.Oppure dovrebbe spiegare perché sosteneva che le maggiori entrate all'epoca del governo Prodi dovevano andare a coprire parte del debito pubblico e non dovevano essere spesi in spesa sociale.
    Non mi sembra che Tremonti faccia un ragionamento sulle rendite in funzione di una redistribuzione della ricchezza.Infatti non prevede una aliquota al 20% sui guadagni di borsa o sui capital gain delle transazioni finanziarie in genere.
    L'idea su come aumentare gli stipendi agli insegnanti mi sembra più nella logica ne mando a casa un pò e quello che spendevo prima lo redistribuisco.Una sorta di partita di giro.
    Quindi perché é sbagliata la mia affermazione?

    18 giugno 2008 alle ore 12:56

  • Che ci fossero molte altre variabilid a considerare l'avevod etto anch'io.
    Comunque.
    Dici che i soldi li hanno già fatti, e passi (in realtà a me risulta che COSA debba colpire la tassa non l'hanno ancora deciso, ma lasciamo perdere): OK. Quindi si tassano quei soldi che derivano da una "rendita", dici tu: OK. La logica quindi è la stessa della tassazione delle rendite finanziarie (quale che sia l'aliquota è irrilevante). Solo che, finché non sappiamo COSA ci fa Tremonti con quei soldi, non sappiamo se tutti, o parte, o nessuno di essi rientrano nelle nostre tasche. Avevo scritto: "Ora mi puoi dire che la cosa è improbabile perché Berlusconi e Tremonti ecc. ecc., ma questo non è un argomento probante", e tu mi ripeti puntualmente questo argomento (che non è probante perché è una assunzione di quel che Tremonti farà o non farà sulla base del suo comportamento passato).

    A me Tremonti non piace perché è di destra. Ma non mi piacciono manco i no global, che scrivono le stesse cose di Tremonti e credono di essere di sinistra perché invece di aprlare di Valori,. Religione, Famiglia parlano di Kattive Multinazzzionali, Sostenibilità ecc.

    18 giugno 2008 alle ore 14:00

  • Ciao complimenti per il tuo blog molto interessante, mi farebbe piacere avere un tuo commento
    sull’ultimo mio post “Può una strategia elettorale ben studiata fare cambiare le sorti e rovesciare i
    pronostici? Ho inserito anche un sondaggio. Buona giornata da Tiziano

    19 giugno 2008 alle ore 09:16

  • KK,
    se tu avessi scritto che la mia affermazione è da provare quindi, al limite, viziata da un pregiudizio "ideologico" avrei capito meglio la tua obiezione.Solo che te scrivi che è sbagliata.
    Io non credo perché la metto in relazione con quelli che sono gli indirizzi generali di politica economica di questo governo.
    Non mi pongo su un versante "astratto" di un giudizio che tratta una definizione di come i soldi possono ritornare nelle tasche dei cittadini.Non è questa la mia osservazione.
    In ogni caso le questioni stanno venendo a galla e credo di aver ragione.
    Per quanto riguarda il resto, che a te non piacciano i no global l'ho capito bene, non ho capito se ti piacciono le multinazionali.
    Però questo è un altro capitolo e penso che avremo modo di confrontarci.
    Big europe
    accetto l'invito e ti ringrazio

    20 giugno 2008 alle ore 02:07

  • Ah. Be', se la tua era una predizione allora non posso dire che fosse un ragionamento "sbagliato" (al massimo, potrei dire che è improbabile). Forse hai anche ragione. Credevo stessi dicendo un'altra cosa.

    Cosa vuol dire "mi piacciono le multinazionali"? Non è mica come chiedere se mi piace il calcio o andare in discoteca...

    20 giugno 2008 alle ore 06:23

  • KK,
    hai scritto che non ti piacciono i no global perché parlano di Kattive multinazionali ma non di valori.
    Quindi mi interrogavo se la relazione vale nel senso che a te piacciono le multinazionali.
    Ora, che significa che i no global non parlano di valori?Scherzi, vero?
    Per il resto, improbabile è meglio di sbagliato.Però è improbabile che sia improbabile visto l'andazzo.
    Adesso ti saluto che mi devo concentrare sul "compagno" Fassino che fa il giustizialista.
    Ciao

    20 giugno 2008 alle ore 11:45

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