venerdì 29 agosto 2008

C'è l'associazione ma manca la definizione del reato per questa gente rispettabile.

Proviamo ad immaginare un tavolo intorno al quale si ritrovano Colanino padre e figlio, Letta nipote e zio,Berlusconi padre e figlio, Calearo e Benetton, Tronchetti Provera e Milly Moratti, Garrone (quello della Erg) e Burlando,Chiamparino e qualche nobile palazzinaro di Torino, Gavio ed il presidente della regione Piemonte.
Tutta gente rispettabilissima.

Questa gente rispettabilissima nella vita si occupa di politica ed affari.E così capita che siano,contemporaneamente, proprietari di TV e squadre di calcio ed è naturale che con il genitore discettino di frequenze e diritti TV, budget della TV pubblica e mercato delle TV private, soldi da dare per poter concedere al popolo bue, e sfigato, di continuare ad avere quel piccolo diritto di ritagliarsi 10 minuti di goal alla televisione.

Sempre tra i rispettabili zio e nipote chiacchierano amabilmente dei toni soft con cui, finalmente, maggioranza ed opposizione si confrontano in parlamento.Ognuno di loro rispetterà la missione data e farà in modo che tale tono rimanga per dare del paese un immagine rassicurante, un luogo in cui il conflitto aspro del passato lascia il testimone ad una sorta di centro di gravità permanente in cui gli eletti governeranno e decideranno in nome del mandato democraticamente ricevuto.Senza rotture di coglioni.Con uno sbarramento in parlamento ed uno nelle strade fatto da soldati e posti di blocco.

Intanto Gavio racconta di come è possibile fare soldi gestendo infrastrutture dello stato (autostrade) senza cacciare un euro.Ponendo un suo uomo al vertice di quell'azienda e garantendo una sorta di pax politica a PD e PDL.Un direttore generale a me ed uno a te. Tre consulenti della tua parte e tre della mia.Figli degli amici messi lì ad arricchire il proprio c.v. in qualche call center che fornisce informazioni sulla viabilità.In dote una rendita che ti consente di aumentare i pedaggi in base all'inflazione reale, senza che nessuno alzi un dito per porre una semplice domanda" perché la scala mobile no e aumenti automatici sulle tariffe di questi servizi si?"

E come perdersi la visone del sindaco di Torino, quello che ha sfruttato le olimpiadi lasciando un'eredità do strutture che nessuno sa come utilizzare (il pala Isozaki ad esempio), un mare di debiti da finanziare con tasse, qualche avventura nella gestione della tesoreria della Città che lascia altri costi (finanziari) da ripianare, un fare autoritario che blinda interi quartieri vietando di consumare cibo ed alcolici per le strade (S.Salvario, il quartiere degli extra comunitari) e dimenticandosi del quadrilatero romano dove forse gli amici gli hanno detto che non è il caso perché lì solo gente chic.

La conversazione più interessante sarà tra Colanino padre e figlio.Ecco qui immaginate di essere un imprenditore che ha fatto soldi con un'avventura nel mondo delle telecomunicazioni grazie a politici compiacenti, vi offrono di entrare in una società in cui non ci sono debiti, c'è un fatturato consolidato che vi garantisce un flusso di cassa costante (neanche tanto difficile da calcolare per definire il break even point finaziario dell'operazione), 7.000 dipendenti in meno, meno strutture da mantenere,un'azienda normalizzata e senza conflitto (perché qualche sindacalista di belle speranze lo coopterete nel C.d.A.).Insomma neanche l'avviamento da pagare per un operazione di quel tipo. Ecco vi chiedono di mettere qualcuno di quei soldini guadagnati (prima nelle telecomunicazioni) in questa nuova avventura. Magari garantirete il prestito per soldi che non avete con un pacchetto di azioni frutto di qualche stock option non tassata. Insomma una roba molto liberal e capitalista. Mettetevi una mano sulla coscienza, non lo fareste anche voi?
A chi volete che salti in mente di coniare uno slogano sui "ladroni" ai danni dello stato mentre siamo impegnati in sacre crociate sui "fannulloni" del pubblico. Perché in fondo al vostro stomaco lo sapete che non è proprio una roba bella quella che vi apprestate a fare.
Però lì viene in soccorso il figliol prodigo, quello con gli occhialini che qualcuno ha paragonato a Marx e Lenin perché anche loro erano (in fondo) borghesi.Sarà lui che spiegherà ai giovani del PD che di mercato e leggi del mercato si tratta. Ed anche quei pochi smetteranno di belare.

Gli altri commensali ascoltano e prendono appunti. Ognuno di loro trasmetterà agli altri un pò della sua arte. Le relazioni si rafforzeranno, la rete si estenderà e tutti vivremo felici e contenti perché questo è il frutto della democrazia, baby!

giovedì 28 agosto 2008

Partito Dormiente e Connivente

C'è gente che si ostina a cercare le ragioni per cui quel clone di partito di nome PD non fa opposizione a questo governo di destra.
Fossero un po' svegli le motivazioni le potrebbero trovare nella composizione di "classe" di quelli che hanno mandato in parlamento.
Come può uno come Colanino dire che il piano Alitalia è un furto (ad esempio)? O uno come Calearo che il federalismo a cui pensano lor signori è una balcanizzazione in piccolo di questo nostro beneamato giardino?
Oltre che a questo, basterebbe dare un'occhiata all'intervista di quella specie di zecca parassitaria che è il fallito candidato sindaco di Roma. Per lui la politica del nano è marketing sapiente, come se le azioni che incidono sulla pelle ed il portafoglio della gente non fossero altro che una scatola vuota ed indolore.
Se date un'occhiata ai blog del popolo piddino potrete constatare come l'omologazione culturale ha schiacciato in modo netto e devastante, su posizioni reazionarie, la maggior parte di quelle persone. La differenza con "gli altri" la fanno i toni non la sostanza degli argomenti.
Se i progetti per un futuro diverso hanno le loro radici in quel brodo culturale che è il consociativismo borghese costruito intorno ad interessi forti di classe, e la lettura di quello che si muove nella società non si sforza di evidenziare percorsi alternativi che siano altro rispetto alle ricette che vanno di moda ora, che orizzonte sperate di avere di fronte a voi?
Hanno svenduto tutto, tutto ciò che nella storia di questo paese ha rappresentato un'alternativa ideologica e culturale al ciarpame della destra.
Hanno trasformato le cooperative in holding per affaristi, svenduto pezzi dello Stato agli amici, cooptato i figli di ricchi uomini di affari nella loro classe dirigente, attraversato il deserto per banchettare con loro signori spartendosi tutto ciò che c'è da spartire. Hanno uomini che amministrano da sceriffi senza avere la forza morale di un Tex Willer. Limitano la loro funzione alla pistola. Sono uomini scientemente "razzisti", vogliono mani libere per poter amministrare al meglio separando nelle città i luoghi da difendere e privilegiare da quelli in cui l'ordine passa attraverso i divieti e le pattuglie dell'esercito.Sono, forse, un pò meno rozzi. Ma tanto fascisti nell'animo.
Con molti di loro non ci può essere dialogo, qualcun altro finirà per concentrasi su hobby personali per non ammettere la sconfitta. Credo, però, che qualcuno alla fine si romperà i coglioni di fare il connivente.E' questione di tempo. Come nel ventennio. Speriamo solo di non dover spalare la stessa quantità di macerie e seppellire lo stesso numero di morti.

mercoledì 27 agosto 2008

Ragazzini sport e slogan fascisti

Ho letto la cronaca della partita che la Juventus ha giocato ieri. I suoi illustri supporter si sono distinti per un paio di slogan che tracciano la realtà di questo paese di merda. Il primo recitava "Buffon camerata" a seguire "non ci sono neri italiani tra di noi".

Mi auguro che al signor Buffon, che ha salutato la folla, facciano fare una gita in qualche borgo italico in cui si possa rigenerare ai racconti di come, all'epoca, risolvevano le questioni razziali i suoi connazionali.Quelli con la camicia nera.Magari, così, la prossima volta non li saluta con il sorriso.

Sulla questione dei neri avrei qualcosa da dire.Per esperienza personale, da genitore, posso testimoniare che la preoccupazione in quella società non sia proprio quella di formare "sportivi".Per alcuni dei ragazzini, che frequentano le giovanili della signora, vanno di moda Mussolini e camice nere.Per qualcuno di loro è facile comunicare attraverso una chat con espressioni del tipo "lo sai che sei solo un negro?". Magari se sei nuovo capita che un capo branco, con il silenzio omertoso dei più, pisci nella borsa del nuovo arrivato.C'è una gerarchia, negli spogliatoi, che emargina in base al colore della pelle, alle qualità pedatorie (valutate sui minuti di gioco fatti), l'anzianità nella formazione.Il risultato è un prodotto "umano" molto povero, ragazzini che a 14 anni non capiscono perché andare a scuola ed impegnarsi quando la prospettiva è, nel peggiore dei casi, una squadra di serie C che a 19 anni ti può garantire uno stipendio superiore a quello che guadagneresti in fabbrica.
Suggerirei qualche torneo intitolato a qualche partigiano, sponsorizzato dalla signora.Così,tanto per marcare le differenze.Qualche Sabato dedicato ad un po' di sano volontariato per i suoi "ometti", magari con genitori al seguito. Inizierei da qualche mensa dei poveri.

E che dire degli allenatori? L'ultimo visto all'opera (che non entrava mai nello spogliatoio) abituò i suoi "guerrieri" a fare cerchio prima della partita per il grido collettivo.Dimenticava, sempre, di coinvolgere quelli della panchina.
Per fortuna non sono tutti così. Almeno quelli che allenano i più piccoli.
Cosa voglio dire con questo? Poco o niente. Intanto che spero che perdano lo scudetto e vengano sbattuti fuori dalla coppa dei campioni da qualche squadra di extracomunitari (sogno Rom negri).Per il resto è un riflesso di quello che vediamo e viviamo tutti i giorni.Triste che quelle logiche siano sperimentate sulla pelle di ragazzini.Molto meglio una sana partita di bocce.

martedì 26 agosto 2008

Equilibri geopolitici e futuro di merda

"Per l'Italia - ha spiegato il ministro degli Esteri - i rapporti politici, economici ed energetici con la Russia sono importanti ed ingenti. I venti di guerra fredda portano ad una situazione per cui la posta in gioco è alta".

"Il principio dell'integrità territoriale della Georgia è un principio incontestabile", dice il ministro. E' pessimista Frattini su quella che al momento del suo intervento era ancora un'ipotesi e che poi si è concretizzata, il riconoscimento dell'indipendenza dell'Ossezia del Sud e dell'Abkhazia: "Sarebbe una grave complicazione una dichiarazione unilaterale di indipendenza".

In questa dichiarazione c'è parte di ciò che ci aspetta nel futuro prossimo venturo:
1- sicurezza nazionale messa in crisi e, quindi, necessità di circoscrivere una serie di diritti per cautelarsi
2-costi altissimi perché dipendiamo, per una parte dei nostri rifornimenti energetici, dagli ex compagni
3- principio dell'integrità territoriale come principio incontestabile.Diciamo che questo aspetto fa un po' a cazzotti con le spinte federaliste di casa nostra, così come con il trattamento che ricevette la Serbia quando provò a farlo rispettare quello stesso principio.
I bombardamenti geogiani non valgono la repressione serba.

Nello stesso tempo osserviamo come in Irak ed in Afghanistan i "liberati" inizino a chiedere ai "liberatori" di togliere le tende.Quello che ci incuriosisce è la resistenza ad andare via da parte ccidentale.Se le motivazioni erano nobili, per occupare quelle terre, e se queste stanno venendo meno perché vogliano rinegoziare la nostra permanenza (mi chiedo)in Afghanistan: qual'è il principio umanitario che ci costringe a rimanere con carri, mitra e soldati da quelle parti?

Per alleggerire la tensione la Corea del Nord sospende gli accordi con gli USA.Provo a pensare all'Iran ed a quello che farà da qui a poco tempo.
Per fortuna qualcuno aveva scritto che, con la caduta del muro di Berlino, si era in procinto della "fine della storia".In molti, tra i conservatori americani, gli dettero retta e pensarono che la edificazione di un mondo con un baricentro imperiale definito (dal punto di vista politico) ed uno distribuito (dal punto di vista economico) fosse cosa fatta.
Devo confessare che l'accelerazione di questi ultimi eventi ha messo a dura prova quello che pensavo sull'ineluttibilità di un destino segnato.

Ciò che inquieta sono gli attori.L'idea è di una risistemazione di equilibri tra oligarchie imperiali, una corsa all'accaparramento di risorse strategiche per poter dettare le condizioni da posizioni di forza.
In questo i "popoli" sono schiacciati e senza speranza.Peggio, molto peggio che nel passato.

Indizi per ricordare e non dimenticare


Girovagando sui blog ogni tanto raccogliamo pattume, lo lasciamo lì a memoria per quelli che cercano ancora di dare una definizione all'essere di sinistra.Quello che segue non è scritto da un nazi fascista.


-madre tossica, uno dei padri puscher, l'altro gay e totalmente assente, e anche qui evito nomi e cognomi -, perché il punto è proprio questo, mi pare. Potrei farlo, ma non lo faccio
.
Tanto sia lei sia io, sia - spero - voi, sapete che il suo problema non sono le figlie, e a me le conversazioni inutili non sono mai piaciute.]


"Restano in ginocchio, però, i rivoluzionari da tastiera, quelli che vivono di rendita “operaia”, quelli che raccattano ed esibiscono un qualche bambinello negro per sentirsi antirazzisti “perdavvero” mentre i suoi sodali massacrano i figli neri di una donna nera"

Insomma una vera merda questo mondo di internauti radical chick.