lunedì 30 luglio 2007

Zoccole e welfare

Lo sfigato che ha combinato il casino con le squillo di lusso, in fondo, ha avuto una fortuna del diavolo.La cosa è accaduta in prossimità delle ferie estive. fosse accaduta in coincidenza del family day sarebbe stato l'evento mediatico del secolo.
Quello che mi colpisce è quella "cazzo" di ipocrisia moralista di questi supposti uomini legati ai valori. Con quelli loro legano noi tutti i giorni ed impediscono, ad esempio, che una civilissima legge che dia a tutti eguali diritti e doveri passi in parlamento equiparando coppie di fatto, etero e no,a chi si sposa in chiesa o di fronte al sindaco .Pazienza se loro si dilettano tra prostitute e transex (perchè l'altro non è che lo abbiamo dimenticato), ed intanto uno è libero di fottersene delle sorti della compagna con cui ha convissuto per 15 anni e la lascia morire di cancro senza fare nulla per lei. I giudici, in quel caso, hanno sentenziato che non possono fare nulla perchè, tra i due, non esisteva alcun contratto di assistenza.
Per non parlare della boria con cui parlano della guerra tra generazioni, con fare sarcastico e moralista, additando, loro che guadagnano palate di soldi e sono pieni di privilegi, un pò di gente che vive da anni alla catena di produzione e che magari lavora da quando ha 18 anni, come il massimo dell'egoismo.
Sono gli stessi compagnucci, e fanno parte dello stesso mondo moderato, che qualche giorno fa sfilavano, in 10, sotto i balconi dei sindacati e che non hanno detto una "cazzo" di parola contro quella "merda" di accordo sul welfare firmato in settimana.

La faccia da tolla che hanno beccato li rappresenta bene. E' troppo sperare di spazzarli dalla faccia della terra insieme a chi studia da avvocaticchio e sentenzia?

giovedì 26 luglio 2007

economia politica e pillole di marxismo


Sulla merce

Che cosa è la merce? la possiamo definire come un prodotto del lavoro umano.Le condizioni sociali che determinano la trasformazione del prodotto in merce sono rappresentate, storicamente, dai rapporti di produzione mercantili in cui lavori effettuati indipendentemente vengono scambiati.
Nel capitalismo la produzione mercantile diventa forma assoluta e dominante.I rapporti di mercato entrano a tal punto dentro il processo di produzione che ne rappresentano i rapporti generali e piu' frequenti della società.
la stessa forza-lavoro dell'uomo, in questo contesto, è merce.

Sul lavoro

In senso generale il lavoro umano è "definizione dello scopo e attività conforme ad esso".
In un'economia di tipo industriale organizzata in modo moderno ed efficiente il capitale instaura il suo dominio reale sulla società e sul lavoro.
In una organizzazione di tipo artigianale, il processo di produzione non è ancora perfettamente adeguato alla funzione che è propria del modello più avanzato (capitalista) che è quella di produrre plusvalore.
Il processo di trasformazione, sia della organizzazione che degli strumenti di produzione (trasformazione delle macchine, automazione dei processi di produzione,gerarchia del comando nell'impresa), consentono l'adeguamento alla funzione di creazione di plusvalore.
La prima forma di organizzazione del lavoro e' stata quella della cooperazione. nella manifattura (XVI, fine XVIII secolo) tale forma di organizzazione trova la sua forma classica.In questo processo di trasformazione,si attua la riduzione dell'artigiano ad operaio parziale in coerenza con la parcellizzazione delle attività dell'attivita' artigianale nelle sue differenti attivita' parziali.
In questa fase l'operaio complessivo della manifattura è il combinato di molti operai parziali.
L'organizzazione assume una forma piu' articolata e gerarchizzata.All'ultimo anello si intravede una nuova figura: quella dell'operaio senza abilità.

Nella fabbrica moderna c'è il salto di qualità definitivo.In questa trasformazione anche la divisione del lavoro ne esce trasformata.
Nasce l'operaio massa, combinato di produttività e appendice della macchina, sintesi della divaricazione definitiva tra mente e braccio.
In questo passaggio, la macchina vede trasferire in sè ogni sapere, abilità e virtuosità operaia.Il capitale vede un'ulteriore possibilità per accrescere e produrre ricchezza e per questo le assoggetta al processo di produzione.Questo fatto determina un processo di valorizzazione tutta interna al capitale, da cui la società è tendenzialmente esclusa.
Dal punto di vista economico, l'abbattimento dei tempi di produzione e l'enorme produttività acquisita determinano una divaricazione tra massa dei valori d'uso (che crescono in funzione della produttività) e diminuzione del valore di scambio (in funzione del minor tempo necessario per produrre).-continua-

Foto:MParavano-Tan Tan Marocco

la classe dirigente del futuro pd



Meravigliosa classe dirigente. hanno iniziato a far politica sui banchi di scuola.insieme si sono avviati verso la "carriera" iniziando a capire meglio il mondo guardandolo un pò da distante. una scuola di partito e qualche sezione della fgci. certo ci sono stati giorni un pò agitati e manifestazioni a cui bisognava andare come durante i 35 giorni di mirafiori. ma cosa volete che sia, come ha detto mister Chiamparino, mentre gli altri pensavano di cambiare il mondo lui, guardandoli da studente sul tram,pensava a come aiutarli in concreto.ha talmente capito tutto che per dargli un aiutino,nella sua città, gli aumenta i biglietti della metropolitana e del bus.

sono iniziati, crescendo, i giorni in cui "bisogna assumersi delle responsabilità" come dicevano, a quel tempo incompresi, sia la mamma che il papà.e adesso c'è l'amico Dini a ricordarglielo.bello nel suo vestito di lana pettinata e leggera con cravatta intonata ai calzini.faccia un pò austera, tipica di quelli che, invidia-invidia, pontificano sulle pensioni degli altri e si tengono stratta la propria.

e' con gente come lui che inizieranno la traghettata. gente meravigliosa.futura classe dirigente di questo nostro paese.una sorta di circo Barnum che ha sudato le proverbiali sette camicie per affermarsi. faceva tanta fatica il ruta a gridare nel megafono in quei giorni fantastici in cui donzelle alla giuliana masi lasciavano a lui il testimone per battaglie di spessore sui diritti civili.

e adesso che sono lì cosa gli capita?dover essere sputtanati permettendo ad un magistrato di acquisire una serie di telefonate un pò cosi'.certo, di per sé non sono reati le conversazioni,lo dicevano anche quando toccava al berlusca essere messo nel mezzo.avevano fiuto i ragazzi.sarà per questo che la faccenda riguarda loro e, trasversalmente, qualche loro amico del centro destra.

l'amico uolter per un pò ha provato a distrarre la platea con quella roba di torino.uolter, proprio lui, uomo credibile e tutto di un pezzo.uno che quando dice una roba puoi stare sicuro.come la storia dell'Africa.è durata poco la distrazione.quella rompicoglioni è lì, e pretende.

un aiutino adesso lo darà l'amico silvio e qualche franco tiratore e vedrete che se la sfangheranno e tutti rimarremo con una domanda senza risposta"ma non eravate quelli che, un giorno, dicevano che la moglie di Cesare doveva e blà, blà. blà e che da un'altra parte solo perchè non aveva pagato i contributi alla colf un ministro si era dimesso ?

la domanda è: ma almeno i contributi alla colf li avete pagati?"

Foto: MParavano- uipil Guatemala

martedì 24 luglio 2007

Meraviglioso mercato



"Ogni individuo ha diritto al lavoro, a una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un'esistenza conforme alla dignità umana...." Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, 1948

"Possediamo il 50% della ricchezza mondiale, ma solo il 6,3% della sua popolazione.In questa situazione, il nostro vero lavoro nel periodo a venire è di escogitare uno schema di relazioni che ci permetta di mantenere questa posizione di disparità. Per farlo, dobbiamo abbandonare ogni sentimentalismo...dovremmo smetterla di pensare ai diritti umani, all'innalzamento del tenore di vita e alla democratizzazione" George Kennan, stratega della guerra fredda, 1948

Pillole di economia globale
Haiti
Si stima in 20.000 le persone che lavorano alla catena di montaggio impegnate nella produzione di palle da baseball, tessuti giocattoli etc.
nel 1996 1/3 di queste producevano pigiami di topolino e di pocahontas e venivano retribuiti con 8 centesimi di pound l'ora.
E' cambiata la situazione da allora?

Napoleone disse "C'è una sola cosa che conta a questo mondo, ed è continuare ad accumulare sempre più soldi e sempre più potere.Tutto il resto è privo di significato"

Per rafforzare lo spirito dei futuri manager delle multinazionali, il generale Norman Schwarzkopf offriva i suoi servigi di consulente con "discorsi motivanti" ai Master mondiali di business con compensi di centomila dollari l'ora secondo il suo promoter.

"Muovo una montagna di soldi pesanti.uso anche le pistole.Gli incapaci che insistono a volermi fare fesso sanno bene contro chi si stanno mettendo.Il comune capisce quello che dico. O almeno spero che lo capiscano." Al capone, gangster

Piu' della metà "del libero commercio" mondiale non avviene tra nazioni, ma prende la forma di transazioni all'interno di 180 corporation multinazionali....Le vendite annuali delle prime otto società superano il prodotto interno lordo dei cinquanta paesi che ospitano oltre la metà della popolazione mondiale.

Fonti:
John Pilger-Agende nascoste- vedi bibliografia citata dall'autore.
Foto
Mario Paravano-Guatemala santa Maria De Jesus

lunedì 23 luglio 2007

economia politica e feticismo


Come tutte le scienze sociali, anche l'economia politica ha un carattere storico. questo significa che essa pone al centro della propria analisi un oggetto storicamente determinato (e che si sviluppa in modo dinamico).le categorie e le leggi sulle quali essa si basa, non hanno un carattere universale, valido per tutte le epoche storiche e per tutti i modi di produzione.nelle analisi dell'economia politica si esprime il movimento di un ben determinato tipo di rapporti di produzione, corrispondente ad un altro determinato sviluppo delle forze produttive sociali.
se questo è vero e se in essa si evidenzia lo studio della natura e dello sviluppo dei rapporti di produzione delle diverse formazioni sociali e, quindi, delle diverse classi, l'economia politica ha un carattere di classe ed in quanto tale esprime il punto di vista della borghesia e delle sue frazioni, mentre la critica marxista rappresenterà il punto di vista degli interessi del proletariato.non è un oggetto neutro la scienza dell'economia politica .gli economisti "borghesi" tendono a descrivere le categorie economiche (merce, denaro, valore..) come categorie naturali della produzione.una volta date, queste , immodificabili. ad esempio,in questo modo, si puo' sostenere che il lavoro, in quanto elemento comune a tutte le epoche storiche, ha nell'economia capitalista la stessa natura e le stesse caratteristiche del lavoro nel periodo schiavistico. questo punto di vista assume le categorie economiche come qualcosa di fuori e al di sopra della storia.al contrario, la critica marxista, scopre dietro il lavoro salariato, tipico della società capitalista, lo sfruttamento della classe operaia e ciò che distingue l'attuale modo di produzione da quelli precedenti.
nella società produttrice di merci, i rapporti tra produttori, invece che apparire come rapporti tra uomini (sociali) appaiono come dominazione delle cose sugli uomini.
tale situazione assomiglia all'idolatria, poiché per il capitalismo le merci occupano il posto che gli idoli hanno nella religione, Marx chiamò il riflesso distorto delle merci nei concetti degli uomini il feticismo.
se l'economia politica borghese dissimula i rapporti sociali, i rapporti tra produttori, travestendoli in rapporti tra cose, con l'obiettivo celare l'essenza del capitalismo (sfruttamento) l'economia politica marxista ha come obiettivo quello di " mettere in evidenza i rapporti tra gli uomini e non tra merci e cose" , con tutte le conseguenze che questi rapporti determinano.
Foto: MParavano-Giordania -messa a punto prima del grande viaggio

domenica 22 luglio 2007

Con il sangue agli occhi


Marco Revelli, sociologo, parla degli operai in una intervista.
Qualche frase che ho preso:
"Legga i vari Giavazzi. Il mondo si rovescia :i privilegiati, il Barnum mediatico che dicono, a chi prende mille euro, si alza all'alba, sta alla catena, che è lui a essere privilegiato.C'è un racconto pubblico su di loro che è osceno.Allora è ovvio che a Mirafiori siano liquefatti o con il sangue agli occhi"

"Che c'entra uno che parla inglese , viaggia in rete e in aereo con l'operaio? Che c'entra uno che si diverte a lavorare con uno che considera il lavoro una maledizione? Che c'entra uno che decide con uno che è spettatore?"

Gia' che c'entra e perchè parlano per loro?
Che c'entra un parlamento che rappresenta tutti i soggetti (imprenditori, liberi professionisti, professionisti della politica e sindacalisti, giornalisti e notai passando per magistrati ed avvocati) meno che la gran massa delle persone e delle classi sociali prevalenti in questo paese?

Perchè dobbiamo alimentare questa presa per il culo?

Foto:MParavano Edgard a Livingstone in attesa che lo seguissi per giocare a pallone (e mentre rolla una canna)

sabato 21 luglio 2007

Lavoro produttivo in Marx

"Lavoro produttivo, nel senso della produzione capitalistica,è il lavoro salariato che, nello scambio con la parte variabile del capitale (la parte del capitale spesa in salario),non solo riproduce questa parte del capitale(o il valore della propria capacità lavorativa),ma oltre a ciò produce plusvalore per il capitalista"

Inquadrato nelle categorie dell'economia politica, il lavoro produttivo è una categoria storica, legata ad un determinato modo di produzione.
Se confondiamo il processo di valorizzazione, proprio del modo di produzione capitalistico, con il processo di lavoro, con il rapporto uomo-natura, otteniamo una definizione di lavoro produttivo del tutto astratta, in quanto non riferita ad una determinata società.

Nel Capitale Marx definisce la differenza tra lavoro inteso come servizio e lavoro produttivo

"Questo fatto, che cioè con lo sviluppo della produzione capitalista tutti i servizi si trasformino in lavoro salariato e tutti coloro che li eseguono in lavoratori salariati, avendo questo carattere in comune con il lavoratore produttivo, induce a confondere i due termini tanto più in quanto è un fenomeno che caratterizza la produzione capitalista e ne è generato, ...........sorvolando bellamente sulla sua differenza specifica e di tale lavoratore produttivo e della produzione capitalista come produzione di plusvalore, come processo di autovalorizzazione del capitale, di cui il lavoro vivo non è che un agente.Un soldato è un salariato, e infatti riceve un soldo, ma non per questo è un lavoratore produttivo"

I sostenitori della produttivita' del lavoro nei servizi poichè muovono dalla constatazione che il servizio è assolutamente indispensabile alla produzione capitalista, cadono nell'errore di confondere i rapporti capitalistici con quelli naturali.
e' improduttivo quel lavoro che non si scambia con il capitale, bensi' direttamente con reddito.

"Il lavoratore improduttivo produce per lui un semplice valore d'uso, non una merce, produce un valore d'uso immaginario o reale" (Marx-teoria del plusvalore vol.1 pag.279)

in queste definizioni c'è buona partte della "cultura politica della centralità della classe operaia" nei processi rivoluzionari degli assetti sociali.
E' oggi centrale la classe operaia?
Per rispondere si basterebbe allargare l'orizzonte ed analizzare i processi produttivi ed il modo in cui si organizzano a livello internazionale.
Detto questo è necessario osservare i processi sociali in modo dinamico, al di là di una gerarchia di classe tra soggetti e classi. In questo i lavoratori dei servizi, i precari sono naturali alleati e costituiscono una naturale continuazione di quello che la classe operaia ha rappresentato nella "filosofia" marxista.

"il lavoro produttivo, in quanto produttore di valore, sta sempre di fronte al capitale come lavoro di operai individuali, quali che siano le combinazioni sociali in cui essi entrano nel processo produttivo.mentre quindi il capitale si contrappone agli operai come forza produttiva sociale del lavoro, il lavoro produttivo si contrappone sempre al capitale come lavoro di operai individuali" Marx-teorie del plusvalore

In Marx manca la definizione di lavoro indirettamente produttivo, puo' questo essere sufficiente per non farci pensare che, oggi, la definizione di lavoro produttivo non si allarghi a tutta la societa' nel suo insieme?

giovedì 19 luglio 2007

Kilombo, u messaggiu pi i mii eletturi

Cari elettori, care elettrici.

Siamo al terzo giorno di questa nuova avventura e vi volevo ringraziare.Ringraziare di cuore per la opportunita' che, meschini, mi avete dato e vi ricordo la parte del mio programma per cui mi avete onorato del vostro caro e straordinario consenso, parafrasando il sommo poeta satirico :" pilu per tutti, masculi e fimmine, ragazzi e rigazze, cervello e cervelletto per gatti, trippa pe pochi" .
Per festeggiare adeguatamnte e con commozione profonda questa avventura meravigliosa oltre la quale si intravedono colonne d'ercole e paesaggi splendenti vi invito al mio rave party che prossimamente si terrà dal mio amico flavio presso il bilionere (minchia ma così si scrive?).

vi vorrei ricordare che, molto recentemente, una lettera avete ricevuto, sappiate che io me medesimo ero minoranza, due erano assenti(di cui uno scioperante)e tre votarono contro a mia(minchia!).

a presto o vostro e devotissimo picciotto
Mario

mercoledì 18 luglio 2007

La censura e le regole di xxxxxx

Io direi che vale la pena, vista l'aria che tira, sentire cosa disse all'epoca uno che si intende di queste cose.
All'epoca eravamo tutti (?) lì ad applaudire e a fare girotondi.
Adesso che siamo cresciuti e "governiamo" è un'altra storia.
Aspettiamo di tornare all'opposizione per essere liberi di scrivere quello che vogliamo?


lunedì 16 luglio 2007

due lettere dal segretario dei giovani coraggiosi

Circolo culturale Giovani coraggiosi a favore del manifesto dei coraggiosi -

Questo il testo di un pessimo articolo che ho letto sulla Repubblica

Le signore bene, da noi, le comprano piene di accessori, senza neanche guardare troppo il prezzo (sono utilitarie). Ma nell'Europa dell'Est, dove vengono fabbricate, gli operai ricevono stipendi da fame. Ossia 380 euro al mese per i polacchi che costruiscono una Fiat 500, 270 per gli slovacchi che assembrano Toyota Aygò, Peugeot 107, Citroen C1 o la nuova Renault Twingo, appena 166 euro per gli ungheresi che fanno nascere la Opel Agila e la Suzuki Splash e - se possibile - ancora meno (appena 100 euro) per i brasiliani che fabbricano la Volkswagen Fox. Ma questo è un altro discorso.

In Europa, invece, il basso salario degli operai che fabbricano Fiat 500, Toyota Aygò e soci è stato alla base di tutta la strategia di lancio di queste vetture che non a caso vengono fabbricate solo in quei paesi e poi distribuite in mezzo mondo.

Certo, il concetto di "stipendi da fame" è relativo: non è che Fiat, Opel e tutti gli altri colossi industriali europei sfruttino gli operai. Questi stipendi, nei rispettivi paesi, sono dignitosi. Anzi: le cifre che riportiamo in questa inchiesta rappresentano solo la base del salario (che poi cresce un po' con gli straordinari e con il lavoro notturno), ma come ci ha raccontato un sindacalista di un paese dell'Est che preferisce rimanere nell'anonimato, "le nostre fabbriche non sono in Cina, fuori dal mondo. Noi siamo collegati a Internet, vediamo i vostri programmi televisivi e in mezza giornata di macchina possiamo arrivare nei paesi europei più ricchi. Ma con i nostri salari siamo tagliati fuori da tutto. E questo condurrà inevitabilmente a forti tensioni sociali".

Tensioni che portano - come già successo in molte fabbriche automobilistiche dei Paesi dell'Est a una richiesta semplice ma - per certi versi - pazzesca: raddoppiare la paga degli operai. Una cosa che ovviamente potrebbe destabilizzare i conti economici di molte aziende ma che vede lavoratori e sindacati molto compatti. Non va dimenticato che, anche a loro, scorrono continuamente sotto gli occhi le immagini dei successi commerciali, dei fatturati record e dei trionfi di queste macchinine sulla scena internazionale.

Insomma, un cinese che lavora nella fabbrica della Apple e che per l'equivalente di 40 euro al mese fabbrica gli iPod alla fine sta meglio di un polacco che lavora alla linea di montaggio della Fiat 500 o di uno Slovacco che fa i turni alla fabbrica Toyota-Peugeot-Citroen: per il cinese non ci sono possibili confronti di salari con Paesi confinanti. Il suo stipendio ha un solo raffronto: quello con i suoi cittadini.

Ma c'è dell'altro: in Slovacchia, Polonia e in tutti i Paesi dell'Est, invece, le modernissime city car sono regolarmente a listino, anche se ovviamente a prezzi impossibili per i poveri operai. I calcoli sono impressionanti: il costo di una 500 equivale a due anni e mezzo di lavoro di un operaio che la costruisce, quello di una Toyota Aygò a più di tre e via via per le altre.
(16 luglio 2007)
Vincenzo Borgomeo
Lettera indirizzata agli ambasciatori di Polonia e paesi dell'est più Cina
Si aggira nei paesi dell'Est uno spettro terribile.I sindacati chiedono di raddoppiare lo stipendio di quelli che producono le macchine che oggi vanno tanto di moda.
Questi si devono essere persi le ultime nostre vicende e dimostrano di non aver capito niente.
Così facendo si assumono una terribile responsabilità, rischiano di impedire il rinnovamento della società italiana.Quella società troppo legata a rendite di posizione e a garantire pensioni e salari che non ci possiamo permettere.Una società che ha bisogno di rinnovarsi e di innovare.Che vede, purtroppo, i figli sfruttati dai padri.E' già stato necessario delegare ad altri la cucitura dei nostri palloni di calcio per ovvi motivi di compatibilità economica.Abbiamo dovuto, con rammarico, terziarizzare e delocalizzare qualche industria che inquina in quanto non ci possiamo permettere che ci vengano a chiedere i danni i parenti di tutti quelli che crepano, dicono, a causa del cancro. Tra un pò toccherà anche ai call center, perchè non hanno capito che anche in Romania ed Albania riescono a parlare un discreto italiano, costano poco e non rompono tanto le palle.
Per questo motivo, ora, al popolo italiano è richiesto uno scatto d'orgoglio.Un colpo di reni che consenta di trasmettere anche fuori dai nostri confini un messaggio chiaro e privo di ogni retorica:
Fermatevi finchè siete in tempo! Non fate come noi, non riducete tutto ad una questione banale e di poco conto come è quella del reddito e della ricchezza. Rischiate di tornare ai fantasmi del passato e per ex comunisti come voi questo è un rischio.
Non esistono più figure e categorie ottocentesche come padroni e proletari, classi sociali e sfruttati.
Fidatevi, stiamo lavorando per portare il tutto nel suo naturale corso.
Non sentirete più parlare delle differenze tra noi e voi per quanto riguarda stipendi e pensioni.dateci solo un pò di tempo. E NON ROMPETE ER CAZZO!

Firmato
i giovani aderenti al maniNfesto dei coraggiosi
Valpier segretario particolare.

La questione cattolica negli usa

Gentile dott. Bush,
apprendo con rammarico la nuova richiesta di (600 milioni di dollari-stì cazzi!!) giunta nelle sacre stanze di sua santità.
Le esprimo il mio disagio e le ricordo che così siamo arrivati a quota 1miliardo e 600 milioni (stì-ricazzi!!).
Si stanno vendendo le chiese e quanto è necessario per pagare la colpa di qualche fratello accusato, a ragione?, di qualche abuso su qualche giovincello che si ostinava ad andare in giro con jeans attillati ed il pancino scoperto.
Come lei comprende (?) c'è un limite a tutto!
Non possiamo che esprimerle il nostro disagio in un momento nel quale le nostre forze dovrebbero essere unite contro il musulmano invasore.
A questo si aggiunge una questione pratica:
A GEORGE, CHI CAZZO TE LE BENEDICE LE BANDIERE DEI MARINES PER ANDARE A ROMPERE IL CULO A QUEI MAROCCHINI DI MERDA, SE CI INGABBI TUTTI LI PRETI????!!!
Firmato
i giovani aderenti al meLOMENOInifesto dei coraggiosi
Valpier
segretario (molto) particolare

domenica 15 luglio 2007

Il prossimo linguaggio ammesso (?) su Kxxxxx

Io credo che xxxxxxxxxxx, per quanto riguarda poi quella testa di xxxxxxxx, che prende a sbafo una xxxxxx e si permette di dare giudizi su xxxxxx e xxxxxx che è una questione che riguarda gente col xxxxxxx per terra e che si divide quattro soldi, senza mai aver xxxxxxx seriamente in vita sua.Dico io ma se hai il xxxxx di vivere di rendita perchè non ti fai xxxxxxxx e guardi sereno il paesaggio invece di dettare regole che non ti riguardano più xxxxxx, alimentando guerre tra quattro straccioni prossimi venturi.
Per non parlare poi di quell'xxxxxxx di demoxxxxxxx del xxxxxx che scimmiotta quell'altro xxxxx xxxxxxx di Ruttelli, ex radicale ex verde ex tutto meno che ex xxxxxx!!
Dico io ma se sei di quell'altra parrocchia, ma perchè amxxxx l'aria con le xxxxxxxx tue? E vai al fresco in sacrestia, che stai meglio!

sabato 14 luglio 2007

I conservatori


Cosa significa oggi essere conservatori?Il conflitto di classe e la difesa e l'estensione di diritti acquisiti è da conservatori?
In una società nella quale il potere è una piramide e la ricchezza distribuita il suo opposto (una piramide rovesciata) chi è conservatore?
Il problema è il poco da sottrarre a chi è debole o il tanto che appartiene a pochi e che rimane lì?
Sono progressisti quelli che alimentano guerre tra generazioni o chi rifiuta questa semplificazione?
E' progressista l'individualismo? E' progresso produrre merci dimenticando dove cazzo seppellire la merda che le accompagna? E' da progressisti la corsa infinita che ti fa perdere la dimensione del tempo, che annichilisce le relazioni? E' progresso passare il tempo a consumare e ad annoiarsi?
E' progressista chi detta soluzioni senza rinunciare ad un grammo dei propri privilegi?
Quali sono i progressisti più avanzati, oggi, da noi?A chi, prossimamente, darete le chiavi di casa nostra?


Lamberto Dini e signora
Luca Montezemolo e famiglia
Silvio Berlusconi e consorti
Francesco Rutelli ed eredi
Gianfranco Fini e la sua ex
De Benedetti fratelli
Caltagirone il palazzinaro e suo genero Pier Ferdinando Casini
Fassino ex comunista
Ho capito, l'ho presa molto alla larga ed in modo serioso ma l'ispirazione mi è venuta al cesso leggendo il manifesto dei coraggiosi di San Francesco Rutelli.

giovedì 12 luglio 2007

Redazione e regole, che non esistono, un pò da paraculi

Direi che come fantasia per giustificare cazzate siete messi bene.
Replico il post su cui sono d'accordo.
la mia proposta è che la redazione può rimanere con 5 soggetti (così votate anche meglio).
Non sapevo che si prende il primo dei non eletti non tenendo conto delle ultime elezioni.E' un principio "moderatamente democratico".Come la vasellina che è moderatamente utile per penetrazioni invasive e dolorose.



Pochissimi giorni fa’ la blogger “Ladytux” ha lasciato la carica di redattrice in Kilombo in anticipo sulla scadenza del suo mandato. I restanti redattori, con una decisione evidentemente parziale e non unanime (per il motivo, appunto, della dipartita di un elemento) hanno preso la decisione di rimpiazzare il posto vacante con il primo candidato alla carica di redattore collocatosi fra i non eletti, ma la graduatoria elettiva a cui hanno fatto riferimento non è quella prodotta dall’ultima tornata elettorale valida (giugno 2007), bensì quella ancora antecedente e risalente a qualche mese addietro.

La giustificazione per utilizzare votazioni ormai destituite di ogni riscontro, e per giunta superate ed aggiornate dalla nuova tornata valida svoltasi, rimane oscura e, per quanto chiarificata, non supportata dalla logica e fondamentalmente iniqua.

Una inclinazione a prediligere una graduatoria antecedente, ormai dismessa, doveva essere motivata e giustificata con adeguata argomentazione, dopodiché proposta al giudizio del collettivo e verificata con una consultazione rapida ma rappresentativa. La redazione ha di contro utilizzato una prassi che viola la sostanza democratica e partecipativa dell’aggregatore, i cui meccanismi decisionali non contemplano (e né devono contemplare) “emergenze” tali da scavalcare il consulto cristallino dell’intera collettività di Kilombo.

E’ urgente aprire una veloce consultazione in merito ai fatti esposti. Grazie.

sabato 7 luglio 2007

Esercitatevi

Mi sono rotto un po' le palle.
la prossima settimana vado a trovare il mio vecchio e per qualche giorno il mio blog rimarrà così, come una bottiglia senza messaggi nell'oceano.
Penserò anche a tutti quelli che visitano le mie parole scritte.
Tutti, senza eccezione, hanno dato qualcosa .Anche quelli che mi stanno un pò sulle palle ma di cui apprezzo la testa ed il fatto che, in fondo, mi costringono ad avere argomenti e a ragionare.
Cara gente bella, finita la parte mielosa vi voglio lasciare con qualche problemino da risolvere.
A differenze di quelli in cui dovete dare sfoggio di "ricordi" e di pratica fatta sui banchi di scuola, vi propongo alcune questioni per le quali dovrete raccontare la vostra soluzione.
Per l'altro non avrete scampo

Esercizio 1 per aspiranti educatori-

Il vostro ragazzo frequenta una scuola in cui i bulli imperversano. I furbi tentano di spiegargli come si fa nella vita e quali sono le strade migliori.
Un giorno decidete di seguirlo ed assistete a questa scena:
un gruppetto si avvicina al ragazzo e e gli mostra due monete, una da 1 euro e l'altra da due.
Poi gli chiede di scegliere e tenere una delle due, lui sceglie quella da uno con gran divertimento degli altri che vanno via dicendo"e' proprio un coglione".
Vostro figlio tra le sghignazzate raccoglie la sua moneta e, a testa china, s'incammina.
per circa una settimana avviene sempre la stessa cosa e lui decide sempre nel solito modo.Diventa lo zimbello della scuola.
decidete d'intervenire e di spigargli che forse è meglio prendere la moneta da due per dimostrare la sua "furbizia".
Vostro figlio vi ascolta, un lampo attraversa i suoi occhi.La spiegazione che vi darà ve lo farà vedere sotto un'altra luce.
Domanda: cosa vi ha detto vostro figlio?

Problema n° 2 per aspiranti manager e politici cinici.

Siete a capo di una compagnia telefonica. La concorrenza è terribile. Le vostre tariffe non prevedono un costo in funzione della durata della chiamata. I concorrenti fanno lo stesso e possono permettersi concorrenza in perdita. dovete recuperare margini senza perdere clienti.
Siamo negli anni 60, quindi si usano cabine telefoniche e si inserisce un gettone nell'apparecchio.Il vostro capo vi ha detto che non potete aumentare il costo del gettone.La gente che usa la vostra compagnia è abituata a stare al telefono tantissimo.
Avete quindi anche la necessità di diminuire la durata media di una chiamata.
Cosa farete per:
1. non essere licenziati ed accontentare gli azionisti ed il capo (quindi aumentare i margini)?
2.fregare i clienti senza che se ne accorgano?

3-esercizio per aspiranti massaie

Se sommate i primi 10 numeri naturali (da 1 a 10) il risultato che viene è 55 (1+2=3,3+3=6 etc.).
Un sadico vi chiede qual'è la somma da 1 a 1000 e vi pone una condizione. Non dovete arrivare al risultato sommandoli uno dopo l'altro.
Quale è il risultato e quale l'operazione?


La discussione è aperta.La soluzione tra 1 settimana.

p.s.

liberamente tratti da Edward De Bono

Tutori dell'ordine in rosa

Fascisti

Fate girare ed inserite nel vostro Blog. Affinché rimanga memoria, affinché ci si ricordi quale ordine è il loro.


p.s.
grazie a guerrigliaradio

venerdì 6 luglio 2007

Problemino per gente pratica

la tua auto percorre 20.000 km all'anno.Hai pochi soldi, ti dicono che in pensione non ci andrai mai, tuo figlio lavora in nero ed è laureato in filosofia orientale, tua moglie ha smesso di andare dal parrucchiere e ti aspetta tutte le sere con la sua vestaglietta rosa ed i bigodini gialli.hai messo 20 kg di pancia nell'ultimo anno del governo Prodi dal nervoso.
Quelli dell'Inter e quelli di forza Italia ti prendono per il culo e non hai scampo. Insomma fai una vita di merda!
la tua auto del cazzo ti dà qualche problema e quell'ingegnere di tuo cugino ti ha detto che devi ruotare le gomme con più regolarità per risparmiare almeno su quelle.
Tornando a noi.Fai 20.000Km all'anno,ruoti le 5 gomme con regolarità.Quanti Km ha fatto ogni gomma alla fine dell'anno?

giovedì 5 luglio 2007

Finanze disastrate

Il senatore Dini, nella sua intervista al quotidiano La Stampa, dice che per quanto lo riguarda "se si toglie lo scalone il governo può cadere".
Il senatore Dini di pensioni se ne intende in quanto la sua, quando ci andò,ammontava a svariati milioni di vecchie lire al mese.
Nell'intervista il senatore ci fornisce alcuni numeri sulla questione:
1-abolire lo scalone significa un costo di 4,5 miliardi di euro nel 2008
2-a regime il tutto ci costa 10 miliardi all'anno.
Sorvoliamo sul concetto di costo che, ad esser pignoli, è un mancato risparmio e soffermiamoci sulle cifre.
L'esperto Cazzola (ex sindacalista della CGIL)ed ora gaudente partecipante ai simposi di Forza Italia, racconta che lo scalone riguarda:
  • 25000 Lavoratori a cui la pensione slitta di 4 anni
  • 12500 lavoratori a cui la pensione slitta di 3 anni
  • 25000 lavoratori a cui la pensione slitta di 2 anni
  • 24000 lavoratori a cui la pensione slitta di 1 anno
  • 86500 Totale lavoratori interessati
A questo punto alcune questioni sui numeri:
Ipotizziamo che questi signori vadano in pensione con una media di 20.000€ all'anno, lo stato dovrebbe pagare pensioni per un ammontare di 1 miliardo 730 milioni di euro. A questa cifra, calcolando un'aliquota media del 23%, dovremmo sottrarre 397.milioni900.mila euro. Siamo quindi nell'ordine di 1 miliardo e 300 milioni di euro.
Alla somma che abbiamo ottenuto c'è ancora da aggiungere (come mancato introito) la parte relativa ai contributi che mancherebbero all'appello perchè, ormai in pensione, non sarebbero più versati da quei lavoratori.
Ad essere sottili, un conto economico di questa operazione, dovrebbe però calcolare:
1- i maggiori introiti derivanti dai nuovi ingressi nel mondo del lavoro
2-l'aumento dei costi a carico dei lavoratori, dei contributi versati all'Inps oggetto dell'ultima finanziaria.
Nello stesso tempo, se vogliamo rimanere nei termini e nel linguaggio tanto caro ai nostri liberali, un action plan che identifichi:
1- introiti derivanti dall'emersione del lavoro nero
2-introiti derivanti da azioni che mirino ad azzerare il deficit delle gestioni a carico, ad esempio, dei dirigenti d'azienda.
Rimangono, sul terreno, altre questioni.
In particolare:
-come si concilia un mercato del lavoro che vede crescere la fascia di lavoro precario e a basso reddito con un sistema di welfare che abbia come obiettivo quello di garantire una vecchiaia dignitosa ai propri cittadini.
-come si concilia una politica, a favore delle imprese, che vedrà diminuire il costo del lavoro per un importo dell'ordine di 5 miliardi di euro senza che questo sia accompagnato da politiche selettive
A margine di questa questione (complessa), si rimane sconcertati nel sentire la varietà di opinioni sull'argomento ed i numeri che vengono sparati. Per D'alema il sistema ci costerà 7 miliardi di euro, per il suo collega Dini 10.Bo?!
A supporto di tesi, quantomeno opinabili, qualcun altro si lancia nell'avventura di sparare qualche altra cazzata.
I giovani del "futuro" partito democratico hanno rilasciato alcune dichiarazioni che La Stampa ha immediatamente colto.
Secondo questi illustri "lavoratori" dei numeri" un pubblico dipendente che va in pensione a 58 anni dopo 35 anni di anzianità avrà coperto con i contributi versati poco più di 14 anni di pensione mentre la sua aspettativa di vita è di 25/30 anni"
Diciamo che, per quanto ci riguarda, l'aspettativa di vita è di 79 anni (sono quindi 21 gli anni) e che di questi gli ultimi 8 sono quelli più precari e con necessità di assistenza.
Si tratta quindi di recuperare risorse, sia che questo riguardi l'assistenza sia che questo riguardi le pensioni.
Rispetto a questi scenari lor signori che cosa ci propongono?Che società è quella che si appresta a "sacrificare" i suoi vecchi perchè non ha più la possibilità di sopportarne il costo?
Tutto questo non perchè non ci sia la ricchezza disponibile ma solo perchè non si è disponibile a sacrificare i privilegi di una parte di quella popolazione che vive con egoismo il proprio stile di vita ed il proprio modello di coesione sociale.
Se si tratta solo di numeri, prporrei soluzioni più drastiche:
una sterilizzazione dei "diversi" come accadde nelle socialdemocrazie scandinave tra il 1934 ed il 1976.L'obiettivo, come per loro, contenere i costi del welfare . Oppure come, negli USA ai primi del 900,la sterilizzazione degli handicappati.
Cosa volete che sia, i numeri devono tornare.




mercoledì 4 luglio 2007

Risolvi il problemino

Basta parlare di massimi sistemi

PER ASPIRANTI CAPITALISTI
Lo devi risolvere in meno di 1 minuto.
la somma e la differenza fra le dimensioni di un rettangolo sono rispettivamente di 26,50 e di 12,30. calcola il perimetro e l'area del rettangolo


PER ASPIRANTI COMUNISTI
Lo devi risolvere in 1 minuto al massimo
Se riesco a dipingere una stanza in 4 ore e un mio amico ne impiega 2,quanto impiegheremmo dipingendola insieme?

martedì 3 luglio 2007

La libera circolazione dei soldi

Si dice che il denaro non puzza.Deve essere proprio così.E sono rimasto impressionato quando ho fatto un giro su internet e mi sono imbattuto su questo sito:
http://www.tradwest.com/
Ci sono una serie di "consigli" utili per capire da dove iniziare se volete trasferire i vostri soldi all'estero.
Copio due domande e le relative risposte che si possono trovare sul sito.
La cosa "bella" è notare il rigore morale dei nostri amici che, pur dicendo che è meglio farli lecitamente i soldi, sono disponibili per fare in modo che il vostro patrimonio sia inattaccabile.
Da come la mettono giù si capisce che anche se hai qualche peccatuccio non è che chiudono la porta .
O no?




Se utilizzo una struttura offshore, non rischio dei controlli fiscali nel mio paese di residenza?


Effettivamente talune attività illecite potrebbero più facilmente essere condotte da una struttura offshore. Se lo scopo é quello di lanciarsi nel riciclaggio di denaro proveniente da attivita' malavitose o evadere completamente le tasse, allora è meglio iniziare a preoccuparsi da subito perché la quasi totalità dei Paesi ha rapporti di mutua collaborazione tesi proprio a smascherare i movimenti illegali di denaro. L'importante è tenere bene a mente che qualsiasi attività condotta onestamente non darà mai problemi e che, comunque, un po' di tasse è giusto pagarle. Siamo comunque disposti, a rendere “inataccabili” i tuoi denari e le tue proprieta’, da parte di qualsiasi sequestro, pignoramento. Qualsiasi eventuale richiesta di rogatoria, arriverebbe quando, tutto e’ gia’ trasferito da un’ altra parte del mondo!

Come posso movimentare anonimamente i miei denari?



La risposta, non e’ semplice, tutto dipende dalla cifra e dall’ origine dei fondi. Molte giurisdizioni, non considerano illegale l’ evasione fiscale, ma questo e’ un discorso decisamente da proseguire riservatamente. Contattaci QUI

lunedì 2 luglio 2007

Banche armate ed indicatori di benessere

La legge 185 del 1990 consente di avere un'idea di quanto le banche, del nostro sistema economico, incassano per conto dei loro clienti che hanno come business l'export italiano di armi.l'ultima tabella uscita, che si riferisce al 2006, indica che ai primi 4 posti ci sono:
San paolo IMI con 446,7 milioni di euro
BNP paribas con 290,5
Unicredit con 86,5
BNL con 80,4
di per sé questi numeri non danno un'idea complessiva di quanto vale il mercato nel suo insieme.Intanto sono esclusi gli incassi fatti su conti che i produttori italiani hanno all'estero. nello stesso tempo non si ha visibilità sul montante dei finanziamenti che il sistema bancario garantisce a questa industria.la cosa impressionante è che tra il 2006 ed il 2005 si è passati da un valore di vendita delle armi pari a 1,360 miliardi di euro a 2,19 miliardi di euro.questo mercato è fatto per il 60% da paesi Nato o UE e per il restante 40% da paesi come l'Oman, la Nigeria, il Pakistan e l'India.
a quest'industria appartengono anche, in qualità di operatori, i nostri militari.la cosa strana per un paese che rincorre il mito dell'efficienza, è notare la composizione e la distribuzione numerica degli addetti. su un totale di 186.568 effettivi, 25.642 sono ufficiali,64.249 marescialli,11.708 sergenti e 82.795 truppa.rimangono 2.174 allievi.
con un business così appetibile sorge il dubbio che la partecipazione a guerre di pacificazione e di democratizzazione (forzata) sia motivata dalla necessità i presidiare un mercato in forte crescita.un mercato di qualità. sarebbe interessante analizzare, in modo comparato, la crescita dello stesso tipo d'industria in paesi non coinvolti nelle avventure colonialiste dei nostri governi.
dati tratti da:Altraeconomia- Piero Raitano
rimanendo al tema dei numeri, Massimiliano Viviani, in un articolo comparso su Arianna Editrice mette a confronto la classifica dei paesi seguendo come metodologia tre strumenti di misurazione :
PIL indice di ricchezza monetaria
HDI indice di ricchezza che mixa indicatori economici con indicatori relativi a servizi
HPI indice della felicità fatto con interviste campione.

L'articolo è molto interessante e ne riassumo alcuni elementi

"Tutti sappiamo quanto sia inadeguato il Prodotto interno lordo (PIL) relativo alle nazioni per misurare il benessere degli individui. Il reddito pro capite è certamente più indicativo, pur rappresentando comunque una media tra ricchi e poveri.
Ecco infatti di seguito l'elenco dei primi 22 paesi al mondo relativamente al reddito pro capite (adeguato alle parità dei poteri di acquisto) in dollari usa (dati fondo monetario internazionale, 2005):



1 Lussemburgo 71.800

2 Norvegia 42.364

3 Stati Uniti 41.399

4 Irlanda 40.610

5 Islanda 35.115

6 Danimarca 34.740

7 Canada 34.273

8 Hong Kong 33.479

9 Austria 33.432

10 Svizzera 32.571

11 Qatar 31.397

12 Belgio 31.244

13 Finlandia 31.208

14 Australia 30.897

15 Paesi Bassi 30.862

16 Giappone 30.615

17 Germania 30.579

18 Regno Unito 30.436

19 Svezia 29.926

20 Francia 29.187

21 Italia 28.534

22 Singapore 28.368

Per quanto venga corretto, tuttavia esso è un indice solo della ricchezza monetaria, non della ricchezza reale: popoli che utilizzano l'autoproduzione, e il baratto come metodo di scambio, possono avere un reddito monetario pro capite di un
dollaro al giorno, o addirittura all'anno, e vivere dignitosamente.
Inoltre i difetti della misurazione del puro reddito monetario non vengono ancora tenuti in considerazione: la criminalità, la disoccupazione, l'ìinquinamento ecc.

L'HDI "Human Development Index", l'Indice di Sviluppo Umano, nato nel 1990 ed utilizzato dal 1993 dalle Nazioni Unite,cerca di risolvere questo problema coinvolgendo alcuni ambiti fondamentali dello sviluppo non solo economico ma anche
sociale: la promozione dei diritti umani, la convivenza pacifica, la difesa dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile delle risorse territoriali, lo sviluppo dei servizi sanitari e sociali, il miglioramento dell'educazione della popolazione, la
partecipazione democratica, l'equità delle opportunità di sviluppo e d'inserimento nella vita sociale.Abbiamo a questo punto una classifica ufficiale dei paesi in cui lo sviluppo umano è più avanzato, sulla base dei dati Onu del 2004. Questi sono i primi 22 paesi:
1 Norvegia 0,965

2 Islanda 0,960

3 Australia 0,957

4 Irlanda 0,956

5 Svezia 0,951

6 Canada 0,950

7 Giappone 0,949

8 Stati Uniti 0,948

9 Svizzera 0,947

10 Paesi Bassi 0,947

11 Finlandia 0,947

12 Lussemburgo 0,945

13 Belgio 0,945

14 Austria 0,944

15 Danimarca 0,943

16 Francia 0,942

17 Italia 0,940

18 Regno Unito 0,940

19 Spagna 0,938

20 Nuova Zelanda 0,936

21 Germania 0,932

22 Hong Kong 0,927

Questa graduatoria apporta numerose novità in termini di posizione rispetto a quella del reddito pro capite, ma vediamo tuttavia che le nazioni sono quasi le stesse, con le varianti di qatar e singapore che entrano nei primi 22 posti del reddito ma non dello sviluppo umano, rimpiazzati da spagna e nuova zelanda.
Con un certo stupore vediamo che la sostanza rimane invariata: i paesi più ricchi sono anche quelli dove lo sviluppo umano è maggiore.
nel 2006, da parte di una istituzione privata inglese, la New Economics Foundation, è stato introdotto un indicatore del benessere della vita di ogni paese sulla base di valutazioni soggettive: l'HPI, lo Happy Planet Index,indicatore mondiale della felicità.
A ogni intervistato in pratica veniva chiesto di valutare la qualità della propria vita su una scala, per esempio da 1
(estremamente insoddisfacente) a 7 (estremamente soddisfacente). Con le dovute cautele perchè si tratta di misurare valutazioni soggettive, ma traendone comunque un'idea di massima, i risultati ottenuti sono diversissimi (diremmo opposti) dall'indice di sviluppo umano.

Nella seconda colonna è rappresentato l'indicatore soggettivo (HPI), nell'ultima colonna è indicata invece la posizione ricoperta nell'indice di sviluppo umano (HDI):

Punteggio HPI Posizione HDI

1 Vanuatu 68.21 119°

2 Colombia 67.24 70°

3 Costa Rica 66.00 48°

4 Dominica 64.55 68°

5 Panama 63.54 58°

6 Cuba 61.86 50°

7 Honduras 61.75 117°

8 Guatemala 61.69 118°

9 El Salvador 61.66 101°

10 Saint Vincent - Grenadines 61.37 88°

11 Santa Lucia 61.31 71°

12 Vietnam 61.23 109°

13 Bhutan 61.08 135°

14 Samoa 60.98 75°

15 Sri Lanka 60.31 93°

16 Antigua and Barbuda 59.23

17 Filippine 59.17

18 Nicaragua 59.09

19 Kyrgyzstan 59.05

20 Isole Solomone 58.93

21 Tunisia 58.92

22 Sao Tome e Principe 57.92
Come si può vedere, le prime posizioni sono occupate da paesi poveri o in via di sviluppo, mentre per vedere un paese ricco o sviluppato bisogna aspettare la 61° posizione. Da notare inoltre gli Stati Uniti al 150° posto dietro a Nigeria ed
Etiopia (quando si dice il sogno americano...), il 139° della modernissima Australia e il 129° della Francia. Nelle posizioni di coda i paesi africani mostrano quanto sia stata devastante la tentata modernizzazione nei loro confronti: è infatti probabile che i sondaggi siano stati fatti nelle città, nelle disumane megalopoli zeppe di disperati e di baraccopoli, dove i danni dell'occidentalizzazione sono più evidenti. Le campagne, le savane o le foreste infatti dove l'autosufficienza alimentare e l'isolamento culturale rendono la vita ancora sostanzialmente buona, sono meno accessibili e viene da pensare che se intervistati in quelle aree gli africani si sarebbero classificati in posizioni ben più alte.
Vediamo adesso i primi 26 paesi con Indice di Sviluppo Umano più alto quale graduatoria occupano a livello di soddisfazione soggettiva:

Punteggio Sviluppo umano Posizione Indice di Felicità

1 Norvegia 0,965 115°

2 Islanda 0,960 64°

3 Australia 0,957 139°

4 Irlanda 0,956 113°

5 Svezia 0,951 119°

6 Canada 0,950 111°

7 Giappone 0,949 95°

8 Stati Uniti 0,948 150°

9 Svizzera 0,947 65°

10 Paesi Bassi 0,947 70°

11 Finlandia 0,947 123°

12 Lussemburgo 0,945 74°

13 Belgio 0,945 78°

14 Austria 0,944 61°

15 Danimarca 0,943 99°

16 Francia 0,942 129°

17 Italia 0,940 66°

18 Regno Unito 0,940 108°

19 Spagna 0,938 87°

20 Nuova Zelanda 0,936 94°

21 Germania 0,932 81°

22 Hong Kong 0,927 88°

23 Israele 0,927 117°

24 Grecia 0,921 133°

25 Singapore 0,916 131°

26 Corea del Sud 0,912 102°

Non c'è molto da commentare.

Per concludere, quando durante il prossimo G8 si incontreranno Stati Uniti, Giappone, Germania, Francia, Gran Bretagna, Canada, Italia, Russia per decidere come diventare tutti più ricchi, noi auspicheremo un incontro tra Vanuatu,Colombia, Costa Rica, Dominica, Panama, Cuba, Honduras e Guatemala per capire come diventare tutti un po' più felici.

domenica 1 luglio 2007

La guerra tra generazioni

la differenza tra sinistra e destra è data dal modo di analizzare la realtà sociale, i meccanismi economici, i rapporti di forza tra le classi e gli interessi che le politiche dei due schieramenti rappresentano.
questa differenza parte da un'idea di società completamente diversa, in cui l'individuo , per noi, è parte integrante di una comunità e che a questa deve rendere conto limitando, se necessario, i suoi interessi se questi vanno contro l'interesse generale.

si parte dai rapporti di produzione, da come viene creata la ricchezza e come questa viene distribuita.si guarda ai fatti materiali e li si scompone al netto da qualsiasi enfasi "morale".li si guarda e li si analizza per quello che questi rapporti rappresentano.in questa visione e lettura sono chiari i confini tra le varie componenti sociali e tra le classi in cui i loro interessi si consolidano.

la missione della sinistra dovrebbe essere quella di eliminare le differenze, rendere fruibile una vita che non dia possibilità solo in funzione di quello che accumuli nel tempo.dovrebbe essere quella di alimentare la solidarietà tra chi più paga a questo sistema invece di dividere.dovrebbe dare temi ed una visione della società diversa e non banalmente uguale a quella che si riproduce ogni giorno.
questo bagaglio ideologico lo vogliono cancellare.non esistono le classi, i rapporti di produzione sono un fatto meccanico che sembrano non produrre diseguaglianza e discriminazione ma solo opportunità che devono essere colte.l'egoismo non è fatto addebitabile ad una classe d'individui privilegiati economicamente, l'egoismo è diventato un fatto generazionale e deve essere sconfitto nel nome del bene della nazione.

cosa è oggi il mondo del lavoro?che tipo di occupazione si produce? l'obiettivo è quello di azzerare conquiste costate sangue e sacrifici o quello di fare crescere la coscienza di chi oggi è sfruttato e debole?chi sono i veri nemici?
nel 2006,l'occupazione, rispetto al 2005 è cresciuta del 1,9%.
se viene disaggregato questo numero mostra la sua reale composizione.
tra i dipendenti, i lavoratori a tempo parziale sono cresciuti del 5,3%, quelli a tempo pieno dello 0,7%.nei contratti a termine la crescita è stata del 9,7%, con maggiore crescita dei contatti part time (10,8% contro il 9,4%).

questi sono i dati di fonte istat per il 2006.in pratica cresce il mondo del lavoro precario e mal retribuito.
il metodo di rilevazione è abbastanza curioso.anche per arrivare a questi numeri, quello che viene misurato è un campione di 77 mila famiglie pari a circa 175 mila individui.per occupati si intendono tutti coloro i quali nella settimana a cui si riferisce l'intervista hanno svolto almeno un'ora di lavoro retribuito.non esistono statistiche su quanti il lavoro hanno smesso di cercarlo. cosi' come si può immaginare cosa significhi in termini di reddito spendibile un'articolazione del tipo misurata della forza lavoro, si può avere un'idea della qualità dei lavori che le aziende offrono a schiere di diplomati e laureati disoccupati.

una ricerca di emiliano mandrone ed enrico massarelli indica in 3 milioni 575 mila il mondo del precariato in Italia.di questi 948 mila risultavano non più occupati.
la guerra è tra chi ha poco oggi e chi non avrà nulla domani.

secondo il pensiero prevalente questo non dipende da fattori dominanti quali il modo in cui le risorse vengono distribuite, dipende dall'egoismo di chi vuole conservare quel poco che è rimasto dopo una vita di lavoro.
il nemico oggi è diventato un povero straccione di pensionato che non vuole rinunciare ai suoi 1.000€ di pensione, che si ostina a pensare di avere diritto ad una qualità di vita diversa dopo 35 anni di lavoro.contro questo straccione devono lottare i milioni d'individui precari.perchè questa è la nuova frontiera della lotta di classe.non più proletari contro padroni ma precari e co.co.co. contro pensionati della fiat.