A giugno 2009 uscì questo sondaggio:
Il 49 per cento degli intervistati è convinto che «la Ddr aveva più lati positivi che negativi. C’era qualche problema, ma si viveva bene». Un altro 8 per cento va ancora oltre ed afferma che «la Ddr aveva soprattutto aspetti positivi. Si viveva più felici e meglio di quanto si fa oggi nella Germania riunificata».
Il risultato del sondaggio allarma il ministro federale dei Trasporti, Wolfgang Tiefensee (Spd), con delega per la ricostruzione dei 5 laender tedesco-orientali, il quale annuncia iniziative di informazione soprattutto nelle scuole.
Il ministro dichiara al giornale che «non possiamo ridurre gli sforzi nel fare i conti con la storia della Ddr» e chiede che le scuole dedichino maggiore spazio allo studio della vita quotidiana nella Germania Est e agli eventi che il 9 novembre 1989 condussero al crollo del Muro di Berlino.
Tiefensee ha nel frattempo già inviato una circolare a tutti i ministri dell’Istruzione dei 16 laender tedeschi per adattare alle nuove necessità l’insegnamento della storia nelle scuole. Il ‘Berliner Zeitung’ sottolinea che il risultato del sondaggio è tanto più sorprendente in quanto dai precedenti sondaggi era emerso che, pur non amando troppo la Germania riunificata, i tedeschi dell’est non auspicavano tuttavia in maniera così massiccia una rinascita della Ddr, sognata solo da un «Ossi» su nove.
Dal sondaggio Emnid emerge anche che poco più di un terzo dei tedeschi dell’est (37%) ritiene che i cittadini siano in grado di esercitare un’influenza sul mondo politico. Di tutt’altro avviso sono invece i «Wessis», i tedeschi dell’ovest, il 78 per cento dei quali loda lo stato di diritto, con una percentuale di poco superiore al 50 per cento che crede nel potere di influenza dei cittadini sui politici. Il 52 per cento dei Wessis considera poi che la Ddr aveva più lati negativi che positivi.
fonte: quotidiano.netLa cosa interessante è l'approccio del ministro dell'SPD che, allarmato, ritiene lui di dover fare una corretta informazione nelle scuole per convincere (probabilmente) i figli che i padri conducevano una vita di merda (a proposito di egemonia culturale).
La domanda che ci sovviene è: ma riuscirà un barbone di Mosca a notare la differenza con il precedente regime ed a sorridere come un barbone di New York?
Said
quelli della Ddr erano veri comunisti e non servi dei banchieri come voi.La mia ragazza è nata e cresciuta a Mosca durante la gloriosa unione sovietica e dice che voi fate schifo e che infangate e distorcete in maniera vergognosa il comunismo.Voteremo Berlusconi o la lega fino alla morte per fare dispetto a voi,cani radical chic.gulag gulag per itraditori e tutti i servi dell'imperialismo capitalista.
Said
@Anonimo,
il pejote fa male a quest'ora. Prenditi un'acqua minerale naturale. A te anche le bollicine danno alla testa.
Azz, voti Berlusca e dici che io sono servo dell'imperialismo capitalista? Rilassati, poveruomo.
Said
questi risultati si denotano anche dalle percentuali forti della linke nell est, dove ricordiamo ha ottenuto alle ultime elezioni ben 16 seggi uninominali, ed è quasi dappertutto o primo o secondo partito, raramente terzo.
io dico che la ddr non era il male, ma non era una democrazia, le libertà erano limitate, e si è creato un regime autoritario, perchè l'assenza di una rivoluzione mondiale e la presenza dei professionisti della rivoluzione(trasformati in burocrati) ha posto le premesse al disastro annunciato da molti.
culturalmente in germania est si professava una certa solidarietà, socialità, uguaglianza, ma ahimè in ribasso, in assenza appunto di vera discussione, dibattito, di democrazia e libertà.
il passaggio all economia di mercato è stato brusco, e gli imprenditori si sono moss come falchi mentre le forze politiche non stavano attente a calibrare il passaggio, sicuri che il mercato avrebbe fatto da solo il meglio.
metteteci poi la corruzione e altre cose e stiamo a cavallo.
ma sinceramente, se magari in germania est vanno recuperate certe caratteristiche, i tedeschi dell ostalgie possono stare tranquilli, un sistema democratico è quello più adatto, anche per fare politiche socialiste ma sempre democratiche, e nell est se la link si gioca bene le carte nei prossimi anni ci saranno governi monocolore o rosso-rosa.
solo che temo che il ciambellone si sgonfi appena arriva il momento di governare, vediamo un po'
Said
@rigitans,
vedremo. Di per sé dopo quello che è accaduto in sudamerica (dove le politiche di interferenza americana hanno prodotto solo lutti e dittature), la resistenza di Cuba (che nonostante i tratti illiberali non manda a casa Fidel, e questo nonostante la caduta del muro ma in considerazione di come vivono in Guatemala, Salvador, Haiti, Messico etc.) questa notizia fa riflettere.
Così come fa riflettere il fatto che il passaggio all'economia di mercato nei paesi dell'est ha significato un peggioramento dell'aspettativa di vita per quella gente. Se leggi il link al post sull'indagine riportata da Lancet ti fai un'idea di cosa abbia significato in termini di morti.
Certo, la burocrazia e lo stalinismo hanno ammazzato qualsiasi ipotesi di sviluppo democratico di quelle società. Democrazia che non significa, per me, dare la possibilità ai privati di concentrare il potere nelle mani di pochi dal punto di vista economico ma di stabilire dei vincoli che mettono al primo posto l'interesse generale.
Lenin questo lo aveva capito (Nep), purtroppo anche lui come tutti i mortali se ne è andato (prima del tempo)
Said
Beh, non resta loro nient'altro che tirar su di nuovo un bel muro e rinchiudersi a est. Tanti auguri.
Said
Bravo Giovanni possiamo andare a dormire dopo un commento così scadente. Io il muro lo tirerei su perché in fondo la vista di una serie di facce da culo dopo un pò rompe le palle.
Said
ciao, vorrei chiederti se della fonte originale, il berliner zeitung, avvessi per caso il link all'articolo? sul sito del quotidiano non riesco a trovarlo.
me lo puoi mandare in privato?
genuino[at]gmail.com
ti ringrazio