Collegate queste due notizie e ditemi un po' " chi è che ci prende per il culo?"
1-"Sale il reddito medio dei professionisti registrato dalle casse di previdenza. Fanno eccezione notai e psicologi. Il quadro emerge dai dati raccolti da «Il Sole 24 Ore» sui consuntivi 2008 delle Casse di previdenza.
La palma d'oro dei redditi medi dichiarati nel 2008 (conseguiti, dunque, nel 2007) spetta ai notai, con 100mila euro l'anno di repertorio. Seguono i commercialisti, con un reddito medio di 63mila euro e un volume d'affari di 110mila. Quindi, ci sono gli avvocati (rispettivamente 51mila e 75mila euro) e i ragionieri con oltre 57mila euro di reddito Irpef e 100mila euro ai fini Iva. I redditi medi 2007, dichiarati nel 2008, da avvocati e commercialisti sono migliorati in misura sensibile, rispettivamente +4,64 e +3,52 per cento."
2-Il tenore della vita reale degli italiani viaggia a livelli molto più alti di quelli registrati dal fisco. I consumi delle famiglie - nel 2007, ultimo anno confrontabile - hanno staccato i valori dei redditi dichiarati con il modello Unico o il 730, che in media si sono fermati il 20% sotto il livello delle spese. In media, perché in alcune regioni come la Calabria la distanza fra spese e redditi dichiarati sfiora il 50%, in Sicilia è al 38,6% e si mantiene sopra quota 30% anche in Campania e Puglia. La fotografia fiscale si rivela meno sgranata al Nord, dalla Lombardia (dove si spende "solo" il 5,8% in più di quel che si dichiara) al Piemonte (13,3%) e all'Emilia Romagna (14,6%). Il Lazio, con il 19,5%, e le Marche con il 18,8%, sono in linea con la media nazionale del 19 per cento.
L'altra questione è : quale sarà mai il business che influenza la differenza tra "spese e redditi" di Calabria, Campania, Sicilia e Puglia?
Noi continuiamo a stare fuori dalle statistiche, ma meditiamo di cambiare mestiere e sperimentare quello che ci permetta una rendita da "sanguisuga sociale".
1-"Sale il reddito medio dei professionisti registrato dalle casse di previdenza. Fanno eccezione notai e psicologi. Il quadro emerge dai dati raccolti da «Il Sole 24 Ore» sui consuntivi 2008 delle Casse di previdenza.
La palma d'oro dei redditi medi dichiarati nel 2008 (conseguiti, dunque, nel 2007) spetta ai notai, con 100mila euro l'anno di repertorio. Seguono i commercialisti, con un reddito medio di 63mila euro e un volume d'affari di 110mila. Quindi, ci sono gli avvocati (rispettivamente 51mila e 75mila euro) e i ragionieri con oltre 57mila euro di reddito Irpef e 100mila euro ai fini Iva. I redditi medi 2007, dichiarati nel 2008, da avvocati e commercialisti sono migliorati in misura sensibile, rispettivamente +4,64 e +3,52 per cento."
2-Il tenore della vita reale degli italiani viaggia a livelli molto più alti di quelli registrati dal fisco. I consumi delle famiglie - nel 2007, ultimo anno confrontabile - hanno staccato i valori dei redditi dichiarati con il modello Unico o il 730, che in media si sono fermati il 20% sotto il livello delle spese. In media, perché in alcune regioni come la Calabria la distanza fra spese e redditi dichiarati sfiora il 50%, in Sicilia è al 38,6% e si mantiene sopra quota 30% anche in Campania e Puglia. La fotografia fiscale si rivela meno sgranata al Nord, dalla Lombardia (dove si spende "solo" il 5,8% in più di quel che si dichiara) al Piemonte (13,3%) e all'Emilia Romagna (14,6%). Il Lazio, con il 19,5%, e le Marche con il 18,8%, sono in linea con la media nazionale del 19 per cento.
L'altra questione è : quale sarà mai il business che influenza la differenza tra "spese e redditi" di Calabria, Campania, Sicilia e Puglia?
Noi continuiamo a stare fuori dalle statistiche, ma meditiamo di cambiare mestiere e sperimentare quello che ci permetta una rendita da "sanguisuga sociale".
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